I Gruppi Balint, noti prevalentemente agli addetti ai lavori, meritano un piccolo approfondimento.
Essi sono il frutto di un'idea originale e innovativa di Michel Balint di utilizzare la propria esperienza di formatore di psicoanalisti presso la Tavistock Clinic di Londra, per addestrare i medici di famiglia al rapporto con i propri pazienti.
Col tempo, il metodo viene esteso a varie categorie di “professionisti dell'aiuto” quali: infermieri, assistenti sociali, educatori, insegnanti, genitori, ossia tutti coloro che si trovano a gestire un rapporto asimmetrico, tra chi chiede aiuto e chi lo fornisce istituzionalmente.
Operatori e pazienti nella relazione mettono in campo aspettative, emozioni, sentimenti di cui non sempre sono consapevoli, i quali possono essere di ostacolo alla cura, ma se bene utilizzati di giovamento.
Obbiettivi del corso di formazione
1. Migliorare la capacità dell'operatore di entrare in relazione con il paziente ed eventualmente con i suoi familiari;
2. Attraverso la discussione del caso presentato in gruppo dall'operatore, imparare a focalizzare l'attenzione non sul solo paziente, ma sulla relazione che si instaura tra i due membri della coppia, per riconoscere e decodificare le richieste del paziente, in modo da non dargli risposte stereotipate e pre-confezionate;
3. Constatare che anche i propri colleghi hanno le stesse difficoltà e che nel gruppo si possono trovare soluzioni adeguate e meglio rispondenti al proprio stile personale;
4. Prevenire nell'operatore il burn-out (caratterizzato dall'insorgere di sentimenti di logoramento, frustrazione, perdita di interesse, senso di inutilità) che vanifica l'efficacia dell'intervento assistenziale.
Metodologia usata
Supervisione e discussione in un “piccolo gruppo” di massimo 8-10 partecipanti, di un caso tratto dalla propria pratica quotidiana ospedaliera o ambulatoriale.
Il setting di lavoro prevede un numero di partecipanti fisso e stabile con incontri a cadenza concordata della durata di 90 minuti.
Contrariamente ai gruppi di psicoterapia il cui scopo è la terapia dei partecipanti, in questi gruppi di discussione gli operatori si riuniscono per confrontare e migliorare le proprie esperienze professionali.
E' importante che il gruppo sia omogeneo, cioè che i partecipanti abbiano la stessa qualifica professionale, in modo che ogni membro possa identificarsi con l'altro in una situazione empatica di reciproca comprensione.
Valutazione dell'apprendimento
Per la valutazione dell'apprendimento è stata approntata una scheda per la Commissione E.C.M. che ogni partecipante compila e sottoscrive alla fine del corso di formazione.